Serve commissario per emergenza rifiuti

Di Donato Robilotta

Pubblicato su Cinque Quotidiano il 24 giugno 2019

http://www.cinquequotidiano.it/2019/06/24/donato-robilotta-serve-commissario-emergenza-rifiuti/

Serve un commissario per affrontare e risolvere l’emergenza rifiuti a Roma perché è forte il rischio dell’emergenza sanitaria, come denunciato nei giorni scorsi dall’ordine dei medici di Roma e del Lazio.

Roma non è mai stata così sporca come in questo periodo e non si vede nessuna soluzione all’orizzonte, perché le istituzioni locali, Regione e Campidoglio, che dovrebbero prendere delle decisioni nel merito, fuggono dalle loro responsabilità e fanno solo a scarica barile litigando ogni giorno.

Siamo al paradosso che il Presidente e l’Amministratore in pectore dell’Ama, appena nominati dalla Raggi, hanno dichiarato che Roma si trova in emergenza per mancanza di impianti di ogni tipo, “di selezione del materiale per rifiuti differenziati, di trattamento di smaltimento per gli indifferenziati, che hanno bisogno di essere lavorati e trasformati in cdr, combustile da rifiuti, e in scarti per essere avviati i primi ai termovalorizzatori, i secondi nelle discariche di servizio”.

Ma gli impianti mancano non per colpa del destino cinico e baro ma per responsabilità precisa del sindaco di Roma, Raggi, e del Presidente della Regione, Zingaretti, che dicono no al termovalorizzatore, si sono opposti al decreto sblocca impianti del governo Renzi, che prevede nel Lazio quattro impianti di cui uno a Roma, e fanno finta di non vedere che a Malagrotta è costruita una linea del Gassificatore che aspetta solo l’autorizzazione all’entrata in funzione.

Non solo ma Zingaretti ha chiuso il termovalorizzatore di Colleferro di proprietà della Regione, con una piccola compartecipazione dell’Ama, solo per compiacere la protesta di comitati locali mentre ha riaperto la discarica che è ad oggi la più grande del Lazio.

La Raggi continua a dire poi che Roma non ha bisogno di una discarica di servizio, ed oggi alza le barricate contro l’ipotesi del sito di Pian dell’Olmo nel XV Municipio, perché a suo dire basterà aumentare la raccolta differenziata per far sparire i rifiuti.

Ma i rifiuti non spariscono con la bacchetta magica, e la Raggi non dice che a Roma mancano persino gli impianti di compostaggio per la frazione organica della differenziata e i progetti di due impianti previsti da Ama, comunque del tutto insufficienti, sono stati bocciati dai competenti uffici capitolini.

Nel frattempo monta la protesta dappertutto non appena si profila all’orizzonte la possibilità di costruire qualche impianto.

Protestano i comitati di Riano contro l’ipotesi della discarica a Pian dell’Olmo, protestano a Saxa Rubra e nel III municipio contro l’ipotesi di siti di trasbordo per portare rifiuti fuori Roma, protestano a Cesano e Casal di Selce dove l’Ama voleva costruire i due impianti di compostaggio.

In somma presi dalla sindrome nimby, no nel mio giardino, protestano tutti e la politica irresponsabile gli liscia il pelo. Una maionese impazzita.

Nel frattempo la Raggi chiede a Zingaretti di fare accordi con le altre Regioni per portare i rifiuti di Roma nei loro impianti (termovalorizzatori, Tmb e discariche).

E se le altre Regioni, a causa delle proteste, si rifiutassero di fare accordi perché noi pretendiamo di usare fuori quegli impianti che non vogliamo costruire nel nostro territorio cosa succederebbe?

A fronte della irresponsabilità delle istituzioni locali che non sanno o non vogliono prendersi le loro responsabilità non c’è altra strada che la nomina di un commissario».

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