Categoria: Civismo
Nella Roma che abbiamo in mente la solidarietà è un valore da coltivare. Chi si trova ad affrontare un momento economico difficile a causa dell’età, della malattia e della perdita del lavoro deve avere una reale opportunità di aspirare ad un domani migliore. Le condizioni che determinano la povertà vanno affrontate mettendo in campo le opportunità offerte dalla pubblica amministrazione e valorizzando l’apporto del volontariato sociale.
Il welfare cittadino va costruito puntando su modelli che mirino a coniugare la solidarietà con l’effettivo reinserimento sociale e lavorativo di chi è rimasto indietro.
La situazione attuale
Attualmente si valuta che a Roma circa 8000 persone vivono senza una fissa dimora: 3000 vivono all’aperto o in luoghi di fortuna; 2500 in edifici abbandonati, macchine o piccole baracche e 2500 risiedono presso i centri di accoglienza notturna.
La maggioranza dei senza fissa dimora non ha la residenza anagrafica, alla quale sono legati i diritti civili e sociali.
Una persona senza residenza è inesistente, non può avere un medico di base né usufruire di prestazioni sanitarie, ma solo accedere al Pronto Soccorso nelle situazioni di emergenza.
È inesistente anche per lo Stato: non può avere carta d’identità e patente di guida, non può votare, non può partecipare ai bandi di assegnazione di case popolari, iscriversi alle liste di collocamento, né accedere a misure di sostegno, non può stipulare un qualunque contratto.
Desta allarme anche la situazione economica di molte famiglie romane. Sono aumentate in 10 anni del 47,8 % le famiglie con un solo occupato e senza ritirati dal lavoro (dove manca perciò l’ammortizzatore sociale della pensione di un nonno o di una nonna). E sono 92.790 le famiglie di senza occupati, senza ritirati dal lavoro e con almeno un elemento disponibile al lavoro.
Il Nostro Obiettivo
Mettere la persona al centro delle politiche sociali. Consentire a chi vive in stato di povertà di poter accedere all’insieme delle opportunità concesse dal welfare, per poi intraprendere un percorso virtuoso che permetta ai più giovani di crearsi un futuro autonomo e indipendente.
Come lo raggiungeremo
Adozione di un sistema di procedure trasparenti di valutazione dei risultati dei soggetti accreditati che erogano servizi sociali, avviando uno spostamento dell’azione di governo dalla erogazione al controllo della qualità dei servizi erogati.
Razionalizzazione delle risorse pubbliche destinate alle persone indigenti basata sulla verifica dei bisogni reali e non più sui progetti presentati dalle grandi associazioni di volontariato, promuovendo una offerta dei servizi sociali che intercetti le reali esigenze del territorio e che valorizzi anche le piccole associazioni di volontariato.
Costituzione di un Tavolo permanente di co-progettazione con l’assessorato ai Servizi Sociali di Roma Capitale aperto alle associazioni di volontariato, sulle tematiche riguardanti la famiglia, il volontariato sociale, il contrasto alla povertà. Così come previsto dall’art 12 dello Statuto di Roma Capitale.
Istituzione di un Registro comunale delle assistenti familiari e delle badanti per il sostegno all’incontro tra domanda e offerta di lavoro domestico.
Elaborazione di una Banca dati sulla fragilità per conoscere lo stato della fragilità del territorio amministrato al fine di dare risposte mirate al problema emergente;
Costituzione di una Conferenza Comune-Municipi che gestisca il finanziamento per le attività socio sanitarie in maniera univoca e certa, senza dispersione di risorse e disomogeneità dei servizi.
Istituzione di uno Sportello Unico per il Welfare, dove il cittadino possa rivolgersi per avere accesso a tutte le prestazioni di assistenza e sociosanitarie.
Promuovere centri di raccolta comunali (uniformemente distribuiti sul territorio) di generi alimentari invenduti e donati e di vestiario da distribuire alle organizzazioni di volontariato sociale e destinati a persone in stato di oggettiva difficoltà economica.
Rilanciare la medicina sociale attraverso nuovi ambulatori per permettere a persone indigenti di poter usufruire di prestazioni sanitarie appropriate.

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